Le ragioni principali della calibrazione sono due. In primo luogo, i rilevatori di gas operano spesso in ambienti difficili: alte e basse temperature e/o umidità; possono essere esposti a contaminanti, come solventi, silicone ecc.
In secondo luogo, la maggior parte dei responsabili del sito, dei responsabili della sicurezza e degli utenti richiede una documentazione che indichi che lo strumento è stato calibrato e che svolgerà il lavoro desiderato (ad esempio, rispondere al gas). Oltre a calibrare il sensore per ottenere la risposta corretta, gli strumenti avranno una data di calibrazione impostata sullo strumento, in modo da poter vedere quando è stata eseguita la calibrazione e la prossima scadenza, oltre a ottenere un certificato di calibrazione come documentazione.
Bump test e calibrazione
La differenza tra bump test e calibrazione è che il bump test consiste in una breve esposizione al gas per verificare che i sensori rispondano entro un limite specifico e che gli allarmi del rilevatore funzionino correttamente.
La calibrazione è un "azzeramento" della risposta del rilevatore rispetto a una concentrazione nota di gas target, in un equilibrio di aria sintetica o azoto. In questo modo si determina la relazione tra la lettura del rilevatore e la concentrazione effettiva del gas componente di interesse. La regolazione comporta la modifica della risposta del rivelatore per allineare la lettura a quella attesa esponendo lo strumento alla sorgente nota.
Esecuzione della calibrazione
Per quanto riguarda la calibrazione, è importante eseguire il processo di calibrazione in modo controllato, prendendo in considerazione i percorsi di flusso e le portate, la pressione, la temperatura, l'umidità, i gas utilizzati, le sensibilità incrociate, il tempo di risposta dei sensori e l'esaurimento del gas di scarto, nonché seguendo qualsiasi requisito aggiuntivo indicato dal produttore del rivelatore. La calibrazione è solitamente una procedura in due fasi. Nella prima fase, lo strumento viene azzerato in un fondo di aria fresca, aria sintetica o azoto, in modo che le letture siano uguali a quelle previste in aria pulita. La seconda fase consiste nell'esporre il rilevatore al gas di calibrazione che contiene concentrazioni note del gas che il sensore è progettato per misurare e regolare qualsiasi deviazione per ottenere la lettura corretta. In alternativa, è possibile effettuare una calibrazione incrociata, in cui si utilizza un tipo di gas diverso e un fattore di calibrazione incrociata per ottenere la risposta al gas target richiesto.
Con quale frequenza si deve calibrare il rilevatore di gas?
La frequenza con cui lo strumento deve essere calibrato può variare, anche se si raccomanda di combinare le informazioni provenienti dall'applicazione e dall'ambiente, nonché dall'utente, dal produttore e dal fornitore di servizi. In genere è necessaria una valutazione dei rischi per confermare che il periodo di calibrazione è adeguato. Si raccomanda inoltre di effettuare regolarmente dei bump test tra un periodo di calibrazione e l'altro.
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